Non vi è miracolo più grande, per un fedele, della transustanziazione, cioè dell’ostia di grano che diventa Carne e Sangue di Cristo. Si tratta di una verità di fede su cui nei secoli, molti, anche sacerdoti, hanno dubitato1.
E proprio dinnanzi ad uno di questi dubbi si è materializzato uno dei tanti Miracoli Eucaristici, quello di Lanciano (750 dopo Cristo). Un’iscrizione marmorea del XVII secolo descrive questo Miracolo Eucaristico avvenuto presso la chiesa di San Francesco: “Un monaco sacerdote dubitò se nell’Ostia consacrata ci fosse veramente il Corpo di Nostro Signore. Celebrò Messa e, dette le parole della consacrazione, vide divenire Carne l’Ostia e Sangue il Vino. Fu mostrata ogni cosa agli astanti. La Carne è ancora intera e il Sangue diviso in cinque parti disuguali che tanto pesano tutte unite quanto ciascuna separata”.
Nel 1970, l’Arcivescovo di Lanciano e il ministro provinciale dei Conventuali di Abruzzo, con l’autorizzazione di Roma, richiesero al Dottor Edoardo Linoli, dirigente dell’ospedale d’Arezzo e professore di anatomia, istologia, chimica e microscopia clinica, un approfondito esame scientifico sulle reliquie del prodigio avvenuto dodici secoli prima. Questo studio, svolto tra il 18 novembre 1970 e il 4 marzo 1971, secondo le parole del Linoli, aveva i seguenti scopi: “Accertare la struttura istologica del tessuto di durezza lignea, tramandato come carne; definire se la sostanza indurita lapideo-cretacea tramandata come sangue risponda alle caratteristiche di questo; stabilire a quale specie biologica la carne ed il sangue appartengano; precisare nei due tessuti il gruppo sanguigno; indagare sui componenti proteici e minerali del sangue”.
Queste le considerazioni conclusive:
“I risultati della ricerca effettuata sui frammenti dell’antico Sangue e dell’antica Carne… si riassumono nei seguenti punti: -il Sangue del miracolo eucaristico di Lanciano è risultato veramente tale, in base alla dimostrazione dell’emoglobina (ematina alcalina) con cromatografia in strato sottile; – la Carne è risultata costituita da tessuto muscolare striato, che per l’unione sinciziale delle fibre si dimostra appartenente al miocardio; -la Carne e il Sangue appartengono alla specie umana, come accertato in base alla reazione di precipitazione zonale di Uhlenhuth; -il gruppo sanguigno, determinato con il metodo dell’assorbimento-eluizione, è risultato identico (AB) nella Carne e nel Sangue….”.
Qui il referto:
La diagnosi istologica di miocardio, continua il Linoli, “fondata su indiscutibili elementi obiettivi, rende poco accettabile l’ipotesi di un falso effettuato in antico2. Infatti, anche supponendo che fosse stato prelevato il cuore da un cadavere, si deve ritenere che solo una mano esperta di dissezione anatomica avrebbe potuto, e non senza serie difficoltà, ottenere da un viscere cavo una ‘fetta’ uniforme e continua, tangenzialmente alla superficie del viscere, come si deduce dal decorso prevalentemente longitudinale delle fibre miocardiche, tenuto conto che proprio nella zona superficiale, mantellare del cuore, si trovano fasci di fibre a decorso longitudinale che rapidamente diviene obliquo. Il presente studio, infine, conferma la possibilità che in tessuti di antica data possano permanere materiali organici, come le proteine, quasi per un superamento del fatale destino della carne. Le proteine e gli antigeni dell’emogruppo AB presenti nell’antica Carne e nell’antico Sangue di Lanciano dopo 1200 anni, concordano con il ritrovamento delle proteine in mummie egizie datanti da 4000 anni e da 5000 anni, anche se è obiettivo riconoscere che è molto diversa la situazione di un corpo mummificato con i noti procedimenti e riparato al massimo da contatti con l’ambiente esterno, e quella di un lembo di miocardio e di coaguli ematici lasciati allo stato naturale durante i secoli ed, in più, esposti all’azione di agenti fisici atmosferici, ambientali e parassitari”3.
I risultati dell’indagine del Linoli furono confermati da un altro insigne anatomista, il prof. Ruggero Bertelli ordinario di Anatomia umana dell’Università di Siena, un non credente4, e da successive indagini promosse nel 1973 dal Consiglio superiore dell’Organizzazione mondiale della Sanità, O.M.S./O.N.U (i lavori durarono 15 mesi con un totale di 500 esami). Identica la conclusione: il fenomeno non risulta spiegabile alla luce delle conoscenze scientifiche attuali.
Si può concludere ricordando che il sangue di Lanciano appartiene, come si è visto, al gruppo AB (caratteristico delle popolazioni mediorientali), esattamente come il sangue della Sindone, quello del Sudario di Oviedo e quello della tunica di Parigi. Anche in questo caso sembra un po’ ardito ipotizzare che un eventuale falsario di 1200 anni fa potesse non solo conoscere i gruppi sanguigni, ma persino fare in modo che il suo falso si accordasse con gli altri tre, di secoli e luoghi tanto diversi.
Da: G. Tanel, F.Agnoli, Miracoli, Lindau, Torino, 2013
1 R. Pascual – G. Casagrande (a cura di), I miracoli eucaristici, tesori nascosti, ART Edizioni, 2005.
2 Si ricordi che le prime dissezioni di cadavere umano avverranno nel XIV secolo, cioè circa 600 anni dopo l’evento di Lanciano.
3 Quaderni Sclavo in Diagnostica, 1971, fasc. 3 (Grafiche Meini, Siena).
4 Abbiamo consultato il nipote del prof. Bertelli, Ruggero Bertelli (omonimo), docente di economia all’Università di Siena, che così ci ha scritto: “Mio nonno insegnava Anatomia Umana. Non credente, ha approcciato la questione con approccio molto rigoroso da un punto di vista scientifico. So che mio nonno rimase molto impressionato. Da razionale non credente, si era rammaricato di non aver trovato una spiegazione scientifica ad un fenomeno che doveva avere una spiegazione”.